Monte Romano

Monte Romano tra natura, cultura e storia

A pochi chilometri dalla costa tarquiniese e dall’entroterra viterbese sorge Monte Romano. Un piccolo borgo dall’aspetto sei-settecentesco immerso in contesti ambientali di pregio e bellezza. 
Lo sviluppo del paese è avvenuto intorno ad una strada (l’attuale Aurelia bis) in una valle posta ai piedi della Rotonda, collina dall’aspetto inconfondibile nel paesaggio per la sua cima formata da querce secolari disposte a corona.

CENNI STORICI
Nel 1456 la tenuta di Monte Romano e di Rocca Respampani, inizieranno ad essere amministrate dall’Ospedale del Santo Spirito in Sassia di Roma che ne promuoverà lo sviluppo sia agricolo che abitativo, quest’ultimo intorno ad alcune costruzioni preesistenti quali un’osteria, la Fontana dell’Oste, una cappelletta dedicata alla Madonna che ai primi del XVII secolo verrà ampliata a formare la Chiesa dell’Addolorata (consacrata nel 1615).

Un grande Granaio Agucchi (1602) sorge come luogo di accumulo del grano nei periodi di carestia e, per attrarre la popolazione sul posto, l’Ospedale del Santo Spirito si impegnava direttamente a sostenere la costruzione di un forno, un macello, di una pizzicheria e di tutte quello botteghe necessarie a rendere il paese autosufficiente. La popolazione cresce e servono nuovi quartieri residenziali come il complesso di Castello Alessandro e di Montecavallo, così chiamato perché ubicato a cavallo del monte della Rotonda.

Con il secolo successivo si definisce meglio la struttura urbana del paese, con nuovi elementi architettonici. Nel 1737 sono ormai al termine le Carceri, valorizzate più tardi dalla realizzazione della Torre dell’Orologio (1767) disegnata da Antonio Cavalletti. Nel 1770 si assiste alla costruzione della fontana monumentale, la Fontana del Mascherone. Nuovo elemento di raccordo e di abbellimento è la Chiesa di S. Spirito, quest’ultima costruita nel 1765, su progetto dell’architetto Pietro Sardi responsabile anche della fabbrica dei due Casini laterali sede degli amministratori del Santo Spirito; dall’altra parte della strada nasce Borgo Calino (voluto dal commendatore Ludovico Calini), un lungo corpo di fabbrica con al pian terreno le botteghe e nella zona superiore le abitazioni.

L’ultima fase edilizia si ebbe tra il 1787 ed il 1810, quando si realizzeranno le case in linea con il complesso delle Carceri e gli immobili di fronte alla Chiesa Vecchia.

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