Dopo l'eruzione del Vesuvio e l'interramento del porto di Ostia e proprio per fare fronte ad un incremento economico in piena espansione, Traiano volle potenziare il sistema portuale di approvvigionamento a Roma con un sistema di porti più moderni e più capienti come quello di Portus e quello che appunto divenne il nucleo di Civitavecchia.
Il centro era già probabilmente esistente in età etrusca e precedente ma solo con l'Optimus Princeps conobbe un assetto monumentale, come è possibile vedere ancora nei resti della Darsena antica e nel Molo del Lazzaretto, strutture complesse frutto della più sofisticata ingegneria edilizia e nautica dell'epoca.
La visita alla città antica si rintraccia inoltre nell'organizzazione del tessuto urbanistico che ha al
centro la piazza dell'antico Foro, nell'intersezione del Decumano Massimo e Cardo Massimo (attuale Corso Marconi) e nei resti dell'antico Acquedotto.
I materiali più importanti dell'abitato e dei dintorni sono conservati nel locale Museo archeologico nazionale.
A poca distanza dal centro urbano le Terme Taurine in eccellente stato di conservazione mantengono ancora intatte le loro imponenti caratteristiche architettoniche con la divisione in ambienti specializzati per funzioni e la ricca decorazione che resero celebri le “grandi terme romane”.
Le sorgenti sulfuree ancora in uso in località Ficoncella sono ancora utilizzate per abluzioni e trattamenti terapeutici.