Suggestiva escursione alla scoperta del Borgo fantasma dall'antica Monterano, affascinante sito storico di grande interesse archeologico, immerso nella rigogliosa natura della Riserva Regionale Monterano.
Piacevole itinerario per conoscere la storia dell'antica città medioevale, ora fantasma, dominata dalle rovine del borgo abbandonato 200 anni fa e set di innumerevoli film, tra cui Il Marchese del Grillo, Ben-Hur, Brancaleone alle Crociate, Guardie e Ladri. Scarica la brochure dei Percorsi Etruskey, tra natura e archeologia nella terra dei re.
Il percorso lambisce inizialmente le sponde del Fosso Fonte del Lupo per arrivare alla caratteristica Zolfatara, dove domina un forte odore di zolfo e le cui rocce presentano delle evidenti incrostazioni del minerale. Si raggiungono in poco tempo, il Cavone, tipica tagliata etrusca e via d’accesso all’antica Monterano, e le affascinanti rovine dell'antico acquedotto rinascimentale per camminare successivamente tra maestose querce e rari felci immersi nella Riserva Naturale Regionale Monterano.
Il sentiero sale fino a raggiungere l'antico borgo, dapprima si staglia l'antica struttura del Convento di San Bonaventura e la fontana antistante, maestoso e spettacolare nella sua apparizione, poco dopo, siamo nell'antica Monterano.
I ruderi dell'abitato visibili appartengono ad alcune chiese, il palazzo baronale degli Altieri, la splendida fontana del Leone ed altri edifici che risalgono al Seicento, l'area fu abbandonata prima per l'avvento della malaria e poi a causa di un saccheggio delle truppe francesi che nel 1799 costrinse gli abitanti a trasferirsi nei paesi vicini. Il prezioso sito archeologico possiede un'atmosfera quasi mistica per la perfetta unione tra natura e rovine antiche, e, posto su un altopiano di tufo, regala un esclusivo punto panoramico da cui ammirare la sottostante Valle del Bicione.
Il ritorno al punto di partenza passa attraverso Porta Cretelle, antico accesso alla città.
Lungo il tragitto è facile incontrare delle mucche maremmane al pascolo caratteristica del territorio.
Autore del palazzo baronale degli Altieri, carico di fascino, della fontana ottagonale e del Convento di San Bonaventura è il genio di Gian Lorenzo Bernini, che trasformò l’abitato in una piccola capitale Barocca, con splendidi monumenti che fecero scuola.