Il borgo medioevale si trova a 311 metri slm, alle falde del Monte Santo. È attestata una frequentazione preistorica dell’area, nel 1933 Saverio Patrizi scoprì lungo le pendici del Monte delle Fate una grotta adibita a sepoltura, all’interno della quale fu rinvenuto uno scheletro di un uomo preistorico, il cui cranio presentava i segni certi di trapanazione alla quale era anche sopravvissuto. Lo scheletro si trova oggi esposto al Museo Pigorini di Roma.
Lo sviluppo antico dell’abitato è legato soprattutto alla presenza di acque termali sulfuree, denominate dai Romani “Aquae Ceretanae”. Nel I sec. d.C. vi furono costruite delle terme, ampliate in età traianea. I resti monumentali di questo impianto termale sono ancora oggi visibili in località Pian della Carlotta. Nell’alto medioevo il piccolo castrum fu completamente abbandonato e, solo dal XII secolo, è documentata una ripresa dell’insediamento urbano. Nel 1552 viene acquistato da Giovanni Patrizi e, nel 1655 viene eretto a Marchesato dal papa Alessandro VII. Le mura medioevali racchiudono un piccolo borgo nato intorno a una torre oggi inglobata all’interno del cinquecentesco Palazzo Patrizi. Dall’altro lato della piccola piazza si trova la chiesa di Santa Croce, fondata dal Marchese Filippo Patrizi nel XVI secolo, è un edificio di modeste dimensioni a navata unica.
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